Il
panorama.
Assurdo.
Sembra
tutto così assurdo come quel cielo.
Il
panorama, la vista. Stare lì a guardare. Soltanto a guardare.
Assurdo.
Quanto
può essere assurdo stare a guardare da una finestra che poi è uno schermo.
Guardare
gli alberi, la neve, qualche animale.
Il
panorama.
Il
segreto di questo viaggio è mettersi a guardare. L’incanto lotta con la
nostalgia.
Assurdo.
Guardare
le somiglianze, che sono piccoli messaggi genetici e possono far esplodere il
mondo.
Guardare
un soldato che stupra una contadina, e il suo seme è forte. Non è amore è solo
una voglia animale. Il suo seme è forte e
diventa un fattore che col tempo si fonde con quello di un filosofo speculativo
e dà luogo a un politico espansionista e assolutista. E poi un altro
soldato incontrerà un’altra contadina, e così via: le somiglianze e i messaggi
del passato si mischieranno con le circostanze.
Guardare
il panorama meraviglioso.
Assurdo.
Guardare
che non c’è paura, e che questa si contrappone al suo contrario: la curiosità,
che è il motore, la forza vera. Un tempo la paura era necessaria in attesa
della conoscenza, e la religione era un mezzo per esorcizzare la paura. Ma la
curiosità vince sulla paura e diventa un’opportunità: quella di stare a
guardare.
Assurdo.
Bisogna
spalancarsi alla conoscenza, liberarsi dal pregiudizio, perché il bisogno è
qualcosa di sconosciuto, da indagare.
E
allora… si va indietro nel tempo, ere ed ere indietro.
E si
immagina una specie morente che manda in giro spore, in un altro mondo ostile.
Perché la missione è mettere la propria specie in un’altra.
E
scoprire che i principi erano due:
l’essere figlio e l’essere madre.
E capire
che intorno a questi due principi cominciò il cammino, in un luogo profondo, sopra
e sotto.
Il
cielo, la terra. Nel profondo di questi due luoghi si svolge questa storia straordinaria.
Una
storia penetrante, meravigliosamente invadente. Prende tutto lo spazio.
Affascinante e avvolgente. Genera curiosità, stimola il senso di avventura, fa
riflettere sulla paura, induce alla ricerca di luoghi nascosti. Racconta una
città, sopra e sotto, prima e dopo. Hai
voglia di andarci in giro per quella città, sopra e sotto, alla ricerca di
questa storia del prima e del dopo. Vorresti cercarla, la storia, sì, per
prenderne tutta l’essenza, per sentirne ogni battito ed esserne tu stesso il protagonista. Vorresti perderti negli stessi luoghi, sopra e sotto.
Il sopra e il sotto. Il cielo e la terra. Il paradiso e l’inferno. La gioia e il dolore. Il fuoco e l’anima.
Il sopra e il sotto. Il cielo e la terra. Il paradiso e l’inferno. La gioia e il dolore. Il fuoco e l’anima.
Maurizio
de Giovanni percorre ancora una nuova strada, rompe lo schema come successe con
Il metodo del coccodrillo. Sceglie la strada della curiosità, della scoperta,
del viaggio al centro della terra. Sì, perché da questa storia si scopre che
Napoli è il centro di fuoco del mondo. Quello che vuoi scoprire, di cui vuoi
sapere.
L’origine.
L’origine
della paura, della curiosità, della mente e di qualcuno capace di leggerla, di te stesso.
L’origine.
L’origine.
Sono
incantata da tanta bellezza, tutta in
una storia.
E allora…resto a guardare dove mi porterà. Perché le grandi storie così non finiscono e ti lasciano lì, sospeso a…guardare.
E allora…resto a guardare dove mi porterà. Perché le grandi storie così non finiscono e ti lasciano lì, sospeso a…guardare.
Molto attentamente.
Brunella Caputo