lunedì 8 maggio 2017

SOGNI NOIR di Brunella Caputo - I Guardiani di Maurizio de Giovanni





Il panorama.
Assurdo.
Sembra tutto così assurdo come quel cielo.
Il panorama, la vista. Stare lì a guardare. Soltanto a guardare.
Assurdo.
Quanto può essere assurdo stare a guardare da una finestra che poi è uno schermo.
Guardare gli alberi, la neve, qualche animale.
Il panorama.
Il segreto di questo viaggio è mettersi a guardare. L’incanto lotta con la nostalgia.
Assurdo.
Guardare le somiglianze, che sono piccoli messaggi genetici e possono far esplodere il mondo.
Guardare un soldato che stupra una contadina, e il suo seme è forte. Non è amore è solo una voglia animale. Il suo seme è forte e diventa un fattore che col tempo si fonde con quello di un filosofo speculativo e dà luogo a un politico espansionista e assolutista. E poi un altro soldato incontrerà un’altra contadina, e così via: le somiglianze e i messaggi del passato si mischieranno con le circostanze.
Guardare il panorama meraviglioso.
Assurdo.
Guardare che non c’è paura, e che questa si contrappone al suo contrario: la curiosità, che è il motore, la forza vera. Un tempo la paura era necessaria in attesa della conoscenza, e la religione era un mezzo per esorcizzare la paura. Ma la curiosità vince sulla paura e diventa un’opportunità: quella di stare a guardare.
Assurdo.
Bisogna spalancarsi alla conoscenza, liberarsi dal pregiudizio, perché il bisogno è qualcosa di sconosciuto, da indagare.
E allora… si va indietro nel tempo, ere ed ere indietro.
E si immagina una specie morente che manda in giro spore, in un altro mondo ostile. Perché la missione è mettere la propria specie in un’altra.
E scoprire che  i principi erano due: l’essere figlio e l’essere madre.
E capire che intorno a questi due principi cominciò il cammino, in un luogo profondo, sopra e sotto.

Il cielo, la terra. Nel profondo di questi due luoghi si svolge questa storia straordinaria.
Una storia penetrante, meravigliosamente invadente. Prende tutto lo spazio. Affascinante e avvolgente. Genera curiosità, stimola il senso di avventura, fa riflettere sulla paura, induce alla ricerca di luoghi nascosti. Racconta una città, sopra e sotto, prima e dopo.  Hai voglia di andarci in giro per quella città, sopra e sotto, alla ricerca di questa storia del prima e del dopo.  Vorresti cercarla, la storia, sì, per prenderne tutta l’essenza, per sentirne ogni battito ed esserne tu stesso il protagonista. Vorresti perderti negli stessi luoghi, sopra e sotto.

Il sopra e il sotto. Il cielo e la terra. Il paradiso e l’inferno. La gioia e il dolore. Il fuoco e l’anima.

Maurizio de Giovanni percorre ancora una nuova strada, rompe lo schema come successe con Il metodo del coccodrillo. Sceglie la strada della curiosità, della scoperta, del viaggio al centro della terra. Sì, perché da questa storia si scopre che Napoli è il centro di fuoco del mondo. Quello che vuoi scoprire, di cui vuoi sapere.
L’origine.
L’origine della paura, della curiosità, della mente e di qualcuno capace di leggerla, di te stesso.
L’origine.
Sono incantata da tanta bellezza,  tutta in una storia.
E allora…resto a guardare dove mi porterà. Perché le grandi storie così non finiscono e ti lasciano lì,  sospeso a…guardare.
Molto attentamente.

Brunella Caputo

giovedì 4 maggio 2017

È LA STAMPA BELLEZZA di Piera Carlomagno - Sempre più vicino di Raul Montanari






I suoi non sono “noir sì, ma anche…”, i romanzi di Raul Montanari sono una decostruzione del noir che lui immerge in una trama intessuta di valori alti e universali - i suoi preferiti, l’amicizia, la famiglia - anche questi messi a dura prova nella sua personale visione. Il picco massimo della suspense è da batticuore fortissimo. “Sempre più vicino”, edito da Baldini & Castoldi è un’altra grande storia, raccontata meravigliosamente, ambientata in una Milano riconoscibile, ma non pressante, i personaggi restano scolpiti dentro - un paio te li ritrovi accanto sul divano mentre leggi e ti fanno l’occhiolino – la dinamica dei fatti riporta, in questo romanzo più che mai, all’amato Scerbanenco. A modo suo però. Montanari è tutto a modo suo. Ora io ho appena finito di leggerlo e sento di aver fatto una cosa colma di senso e di bellezza (lunedì 1 maggio 2017, ore 16,30)

Piera Carlomagno