domenica 23 ottobre 2016

CONSIGLI DI LETTURA : Crimini dell'anima - Homo Scrivens







Il Libro


"CRIMINI DELL'ANIMA", a cura di Mariagiovanna Capone, nasce da sei racconti scritti per scrutare nel “Nero dell’anima”, proprio come il titolo del corso di scrittura noir seguito dal novembre 2014 al febbraio 2015 dalle autrici, guidate dalla maestria dello scrittore Maurizio de Giovanni. Un’antologia che vuol essere anche un esperimento editoriale, ovvero realizzare un romanzo collettivo in cui ogni autrice ha passato il testimone all’altra, quasi creando un effetto domino di pulsioni, paure, rabbia dei protagonisti dei loro racconti. Rispettando lo stile e l’individualità di ciascuna, ogni singolo racconto ha seguito un filo conduttore comune, al fine di avere quindi un’antologia anomala, non convenzionale, con una scrittura di respiro ampio e in sintonia. Sono nate così sei storie di personaggi tormentati, anime nere in conflitto prima di tutto con se stessi e alla ricerca di un’assoluzione. Come la rassicurante segretaria descritta da Brunella Caputo che implode all’improvviso lasciandosi una scia di sangue alle spalle, la manipolatrice Nina di Vera Arabino alla continua ricerca di un riscatto sociale, l’ambiziosa Concetta di Rosaria Vaccaro ormai ossessionata dalla sua assordante normalità, Attilio e la sua incapacità di amare raccontata da Francesca C. Laccetti, le tre donne di Gabriella Ferrari Bravo unite da segreti e sensi di colpa lunghi una vita, fino ad arrivare all’anonimo uomo delle pulizie di Mariagiovanna Capone e il suo mondo di invisibilità costellato di dolore.



Le Autrici







lunedì 19 settembre 2016

Un serial killer ossessionato dal contenuto delle borse recensione di Corrado De Rosa - Il Turista di Massimo Carlotto - Rizzoli






Pietro Sambo è l’ex capo della Omicidi di Venezia. Da qualche giorno è sulle tracce di un serial killer ed è stanco: – C’è qualcosa di malato che appesta tutta questa storia. Quel "qualcosa di malato", che scorre in ogni pagina del nuovo romanzo di Massimo Carlotto, è la psicopatia. I non addetti ai lavori spesso la confondono con la psicosi. La psicosi è la follia come la gente comune se l’immagina. È la perdita del contatto con il mondo. Chi ne soffre, di solito, non ha rapporti normali con gli altri. Delira, cioè ha un modo di pensare incorreggibile e lontano dalla realtà, oppure soffre di allucinazioni: sente voci che gli altri non sentono o vede cose che gli altri non vedono. Lo psicopatico, invece, non è matto, o almeno non secondo i canoni richiesti per stabilire che, quando delinque, lo fa senza consapevolezza. Lo psicopatico agisce perché lui viene prima di tutto. E in nome di questo mantra non riconosce l’altro. Patrick Bateman di American psycho è uno psicopatico. Jack Torrance, il protagonista di Shining, ha molti sintomi della psicosi. Abel Cartagena è un musicologo con la testa fra le nuvole, ma si tratta di una copertura. In realtà, è il serial killer a cui dà la caccia Sambo. Lo chiamano Il Turista, perché non uccide mai nella stessa città. È un predatore con l’ossessione per le borse e per quello che c’è dentro, da sempre protetto dalla famiglia che ne ha intuito prestissimo le potenzialità nefaste. Tutto è mezzo, nella sua mente psicopatica: ha una moglie e un’amante che utilizza come scusa per muoversi liberamente alla ricerca delle prede. Si mimetizza con sapienza: è loquace, brillante, conosce i criteri di classificazione della psicopatia, si informa su come ragionano quelli come lui, usa il web e studia articoli scientifici. È abile nei travestimenti, non lascia tracce né firme sulla scena del crimine, non violenta le sue vittime, ha un modus operandi definito. Risponde con indifferenza alle esigenze altrui e non sa cosa sia il senso di colpa: l'etica e l'empatia gli mancano. Il Turista uccide per la motivazione che accomuna tutti i serial killer: il bisogno di esercitare potere e controllo su altri esseri umani per affermare il proprio Sè. Seduce, è cinico e calcolatore. Sa di infrangere le regole ma non se ne fa un problema. Bada solo ai suoi bisogni, e anche quando sembra coinvolto emotivamente in una nuova relazione, non è innamorato veramente. È solo appagato dall’idea di sentirsi al centro delle attenzioni di qualcuno che, più o meno, ritiene alla sua altezza. Cartagena si mette nei guai per caso: uccide la donna sbagliata. Da quel momento, da predatore diventa preda nel mezzo di una guerra che procede a fari spenti tra servizi segreti e i Liberi Professionisti: un’organizzazione criminale di ex agenti abilissimi a sfruttare, secondo i propri scopi, le peggiori perversioni del Turista. Proprio come si racconta che facesse la Tigre Arkan, quando “prendeva in prestito” i peggiori psicopatici dai manicomi criminali per le sue operazioni di pulizia etnica. Più ci si addentra nella trama, più il protagonista non ha punti di riferimento. Lui che manipola si sente manipolato. Lui che non agisce a comando e non tollera le frustrazioni, deve obbedire agli ordini. Lui che non ha incertezze ora ha più di un dubbio. Il finale è apertissimo. Quando arriveranno alla fine del romanzo, i lettori di Carlotto si augureranno che Pietro Sambo ci impieghi ancora molto tempo, e molte pagine, per catturare il Turista. Ma Cartagena dovrà stare molto attento al suo narcisismo perverso. É un egocentrico, vuole che i suoi delitti gli siano riconosciuti dalla stampa. Gli piace che lo chiamino Il Turista. Quel desiderio di successo e riconoscimento a tutti i costi potrebbe tirargli un brutto scherzo. E se questo punto debole, prima o poi, dovesse tradirlo, ci sarà uno psichiatra che, per conto di un giudice, cercherà di capire se i suoi comportamenti sono frutto di follia, se è responsabile delle sue azioni o è tanto malato da non esserlo. Cartagena é consapevole del fatto che quello che fa é sbagliato. Le sue caratteristiche di personalità hanno per lo più a che fare con il comportamento, non con categorie psicopatologiche. Progetta, prevede, valuta le possibili conseguenze dei suoi gesti, sceglie tra varie alternative. Non è confuso, non è incerto, controlla sufficientemente la rabbia, non delira, non è allucinato. Distingue il suo mondo interno da quello esterno, è coerente con se stesso. Difficilmente sarebbe considerato incapace di intendere e di volere: "Le possibili bassezze della mente umana - scrisse chi si occupò di Donato Bilancia, 13 ergastoli per 17 omicidi in sei mesi alla fine degli anni Novanta - spesso possono più di una malattia mentale". Ma a quel punto, c'è da scommetterci, Abel Cartagena detto Il Turista non si arrenderebbe: non esiterebbe un attimo a simulare la follia oppure a corrompere un perito. Tutto, pur di ottenere benefici di giustizia e ritornare a uccidere.

Corrado De Rosa
(pubblicata su La città del 15 settembre 2016)

martedì 19 luglio 2016

SOGNI NOIR di Brunella Caputo - Serenata senza nome - Notturno per il commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni - Einaudi








E poi.
E poi si ‘sta voce te scéta ‘int’a nuttata…
E poi è l’autunno. L’autunno è l’inizio. L’autunno è la fine. E c’è la perdita, dentro,  e la racconta la canzone. La perdita che sta nella canzone… Lui l’ha perduta.  Aspetta che la luce della finestra si spenga e canta la perdita e l’autunno.
E poi è ottobre. Vincenzo le teneva le mani. Cettina piageva. “Vado in America, faccio i soldi. Ti giuro che torno. Te lo giuro”. La baciò, con la furia disperata della perdita.
E poi una canzone. Una sola.
E poi l’odore del mare…
E poi la fissò per tutto il tempo, senza vergogna, senza pudore. Lei si girò, sbattendo le palpebre, e lo vide. Sembrava uno spettro. Sembrava pazzo. “Ti ammazzo! Vigliacco maledetto, io ti ammazzo! Lei è mia, è sempre stata mia”.
E poi lui era convinto che il suo destino e quello di lei fossero lo stesso destino. E la paura più grande era quella di fallire. “ Te l’ho giurato. Io torno”.
E poi è ottobre, e io ti conosco, e so quanto sia difficile rinunciare alla felicità per accontentarsi della serenità. Io ti proteggerò.
E poi gli amici, si sa, devono aiutarsi nel momento del bisogno.
E poi le venne in mente lei, bella, e con la sua espressione malinconica , celata sotto l’allegria. E lei, bella,  che aveva cercato di trascinarlo nella mondanità senza riuscirci. E lei, e il suo volto dolce.
E poi camminavano, sotto la pioggia , ognuno col proprio fardello sul cuore.
E poi doveva avvicinarsi, fronteggiare l’immagine di un cadavere che vomita parole insulse dalla bocca contorta per la morte violenta.
E poi sorpresa, come sempre. E dolore fisico forte. E il solito insieme di frammenti . E l’ultimo alito della vita: “tu, di nuovo tu, tu, di nuovo tu, un’altra volta tu, di nuovo tu”.
E poi ricordava il vuoto durante il salto dal ponte basso e i tonfi degli altri che si erano buttati.
E poi non era andato in America per morire.
E poi conservava le banconote in un vecchio libro svuotato delle pagine.
E poi i fatti prendevano il posto dei sogni.
E poi noi siamo scarti. Pagnotte uscite male, quelle che i forni buttano via.
E poi chissà se era solo pioggia quella che sentiva scorrere sulla faccia.
E poi l’autunno aveva riflessi evidenti sul Fatto, aveva una popolazione di morti maggiore rispetto alle altre stagioni.
E poi nulla cambia una fisionomia come un recente dolore.
E poi a lui la boxe veniva naturale. Come respirare. Come mangiare e bere. Come sognare lei.
E poi voleva solo guadagnare i soldi sufficienti a riprendersi la sua vita.
E poi quegli occhi, gelidi e profondi, verdi e addolorati, la tormentavano.
E poi lui non la voleva, ma era solo questione di farli emergere i sentimenti.
E poi ritornava sempre l’uomo invisibile, come se fosse d’aria.
E poi lui è come impazzito. Ha smesso di allenarsi. E smetterà anche di inseguire un ricordo.
E poi per merito suo conosceva anche l’amore. La sofferenza e l’immensa gioia che può dare.
E poi aveva passato la vita a osservarla e conosceva ogni singola espressione del suo viso.
E poi lui sapeva che lei nutriva per quell’uomo un sentimento forte, che non ammetteva nemmeno con se stessa.
E poi in lui c’era qualcosa di diverso, di profondo e oscuro.
E poi il bambino bruno si toglie il berretto e salva il bambino dai capelli rossi. Perché se uno si toglie il berretto vuol dire che porta rispetto.
E poi si ritrovò occhi negli occhi con lei, ma era un’altra la donna più bella tra tutte le donne presenti.
E poi parla a qualcuno, la serenata. Racconta qualcosa. La perdita. La notte. Il nostro notturno senza pace.
E poi chiedilo alla pioggia. E la pioggia ti dirà.
E poi la gente cambia. Cambiamo tutti.
E poi era il suo compleanno e compiva un quarto di secolo.
E poi forse è un’idiozia, l’amore. Come scrivere sull’acqua. Come promettere al vento.
E poi uno scambio di sguardi tra due naufraghi perduti ognuno nella propria tempesta e senza speranza di salvezza.
E poi lui era partito, ma non se ne era mai andato.
E poi il mare che c’è dall’altra parte è una finzione.
E poi lo scoglio esiste. Allora esiste pure tutto il resto. Tutto il tormento di un lontano amore, tutto l’amore di un tormento antico.
E poi se si ama qualcuno, si vuole che stia bene.
E poi sono pazzo, si disse  per l’ennesima volta. Sono un folle che nasconde la propria follia.
E poi all’improvviso gli venne in mente lei. Quando incrociava i suoi occhi viola provava una lieve scossa, come se intuissero qualcosa della melma che aveva in fondo all’anima. Forse a lei poteva dire.
E poi la fame o l’amore? Quale sentimento ti ha ucciso?
E poi lei disse io vi guardo.
E poi la paura di finire un giorno in quel posto…
E poi la sua notte infinita era cominciata.
E poi la fame travestita da amore.
E poi lei è di tutti, perché ha il cuore enorme e c’entra tanta gente dentro.
E poi l’amore. Ma che guaio è, questo amore. E cade in un intervallo di pensiero.
E poi c’è di peggio:  il tradimento è peggio dell’amore.


Serenata senza nome di Maurizio de Giovanni è una voce che ti sveglia nella notte.
E poi, dopo aver letto, dentro di te canti una muta serenata senza nome, come Ricciardi.
E non smetterai di cantarla, come lui.

Brunella Caputo.

mercoledì 13 luglio 2016

PRELUDIO NOIR - 12/14/19/26 luglio 2016





Ecco il programma delle presentazioni di Preludio Noir, la rassegna di Porto delle Nebbie all'interno dei Concerti d'estate di Villa Guariglia in Tour 2016. Il noir e la musica al calar della sera. Vi aspettiamo, nello splendido scenario dell'area archeologica di Fratte. 
- Martedì 12 luglio - ore 20 - I delitti della città vuota antologia di racconti gialli e noir a cura di Piera      Carlomagno. Interverranno Corrado De Rosa, Massimiliano Amato, Carmine Mari, Piera Carlomagno, Brunella Caputo. Con gli autori dialogherà Sabrina Prisco.
- Giovedì 14 luglio - ore 20 - Il ladro di Ricordi di Alessandra Pepino. Con l'autrice dialogherà Brunella Caputo.
- Martedì 19 luglio - ore 20 - L'altra metà della notte Bologna non uccide di Fabio Mundadori. Con l'autore dialogherà Sabrina Prisco.
- Martedì 26 luglio - ore 20 - Autori noir in eBook. Piera Carlomagno autrice de L'invito , Tina Cacciaglia autrice de La Conciliatrice e Rocco Papa autore di Operazione Perseo dialogheranno con Brunella Caputo dei loro romanzi in eBook.
I libri saranno forniti dalla meravigliosa Libreria Internazionale

mercoledì 15 giugno 2016

SOGNI NOIR di Brunella Caputo - È così che si uccide di Mirko Zilahi - Longanesi







Roma. Settembre. Notte.

Il ragazzino entra.
Piove.
La pioggia copre la luce della luna.
Il ragazzino non è un “cacasotto”, non ha paura.
Entra.
Cerca un sasso. Lo scaglia forte, lontano.
Entra. È notte.
Poi un lampo, una ferita di luce nel buio, e vede.
Vede la “forma indistinta”.
Avanza, non ha paura. La pioggia penetra all’interno.
Avanza.
Il corpo non si muove. È stato il suo sasso?
Il sacco non copre tutto, testa e piedi con le scarpe sono a vista.
Cerca il segno del sasso.
Guarda i piedi, le scarpe servono.
La zip del sacco è bloccata. Prova e riprova. Niente.
Poi capisce. Non è stato il suo sasso.
Passi.
“Tu non mi conosci. Nessuno mi conosce. Sono solo un’ombra. E uccido”.
La morte, protagonista. Ma questa non è la prima e neanche l’ultima delle morti di Dio.

È fine estate. Una strana pioggia, continua e pesante, ricopre Roma. Una città diversa, tetra e cupa, la Roma di periferia, con la sua archeologia industriale.
E in questo territorio l’ombra si muove indisturbata.
E uccide.
“La morte è uno spettacolo”, Enrico Mancini lo sa.
Lui che è un commissario diverso, che si è specializzato a Quantico, che riconosce i crimini seriali. Lui che è debole davanti ai corpi delle vittime, che non si abitua a vederli. Non si abituerà mai. Lui che nasconde il suo dolore e le sue fragilità.
Quando ritrovano la prima vittima la scena del crimine è un enigma che non si riesce a decifrare. Mancini rifiuta il caso, non vuole accettare l’idea che sia un serial killer. Ma è così. Lui lo sa, il suo istinto lo sa.
Ma l’ombra uccide ancora. 
Il secondo corpo, e un messaggio mail inviato ad un insolito destinatario, lo obbligano ad accettare.
Deve accettare, Mancini. Non vuole, ma deve.
Non vuole perché il buio in cui agisce l’ombra si sovrappone al buio della sua anima, perché il suo dolore è un ombra che deve restare nascosta, perché un corpo straziato è l’ombra che domina tutto lo spazio della sua anima.
L’ombra.
Ma deve accettare.
E allora beve una birra scura, indossa i suoi guanti, la sua arma di difesa dal suo dolore, e va, nella pioggia e nel buio della notte di Roma e del suo cuore.

“È così che si uccide”, un meraviglioso insolito thriller, un libro in cui scopri che la morte regola la vita. Perché la morte è sì uno spettacolo, ma devastante,  e il buio che genera nell’animo di chi resta può uccidere se affrontato a mani nude. L’unica difesa è, dunque,  indossare un paio di guanti, per evitare il contatto delle tue mani con il buio generato dal tuo stesso dolore.  Enrico Mancini lo sa.

Brunella Caputo



venerdì 10 giugno 2016

PROGRAMMA LARGO AL GIALLO - SALERNO LETTERATURA 2016





Domenica 19 giugno

18:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Serial killer, cyber thriller
Incontro con Gianluca Durante, autore di Tango Down - Nella mente dell’assassino (Leone).

20:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / La vendetta del profiler
Incontro con Mirko Zilahy, autore di È così che si uccide (Longanesi). Presenta Brunella Caputo. Letture di Teresa Di Florio.

21:30
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Un'estate da paura
Presentazione dell’antologia I delitti della città vuota (Atmosphere) a cura di Piera Carlomagno, con Sabrina Prisco, alcuni degli autori che vi hanno contribuito: Massimiliano Amato, Sara Bilotti, Brunella Caputo, Piera Carlomagno, Giovanni Di Giamberardino, Costanza Durante, Carmine Mari, Antonio Menna, Alessandra Pepino.



Lunedì 20 giugno

19:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Presenze malvagie
Incontro con Wulf Dorn, autore di Incubo (Corbaccio). Presenta Giada Trebeschi.


22:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Quei vecchietti terribili
Incontro con Roberto Centazzo, autore di La prima operazione della Squadra speciale minestrina in brodo (TEA). Presenta Piera Carlomagno. Letture di Brunella Caputo e Teresa Di Florio.


Martedì 21 giugno

18:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Contro tutte le evidenze
Incontro con Elda Lanza, autrice di La bambina che non sapeva piangere (Salani). Presenta Massimiliano Amato. Letture di Antonia Avallone.


19:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Un delitto raccapricciante e dimenticato
Incontro con Marcello Introna, autore di Percoco (Mondadori). Conduce Marcello Ravveduto.




Mercoledì 22 giugno

19:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / La verita' in fondo al lago
Incontro con Antonio Fusco, autore di Il metodo della fenice (Giunti). Presenta Brunella Caputo. Letture di Antonia Avallone.

20:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Il ritorno di Willy Calone
Incontro con Enrico Caria, autore di Indagine su un mago senza testa (Fanucci). Presenta Patrizio Rispo.




Giovedì 23 giugno

19:30
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Nero come la neve
Incontro con Giampaolo Simi, autore di Cosa resta di noi (Sellerio). Presenta Sabrina Prisco. Letture di Teresa Di Florio.



Venerdì 24 giugno

19:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Come disse il serpente
Incontro con Luca Poldelmengo, autore di I pregiudizi di Dio (edizioni e/o). Presenta Piera Carlomagno. Letture di Brunella Caputo.

22:30
Largo Barbuti
Largo al giallo / Schiavone memories
Incontro con Antonio Manzini, autore di Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio). Presenta Corrado De Rosa.



Sabato 25 giugno


18:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Prigioniero del destino
Incontro con Bruno Morchio, autore di Fragili verità (Garzanti). Presenta Luca Crovi. Letture di Brunella Caputo.

19:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Full immersion nella Roma pericolosa
Incontro con Fabrizio Roncone, autore di La paura ti trova (Rizzoli). Presenta Massimiliano Amato. Letture di Brunella Caputo.



Domenica 26 giugno

19:00
Cortile Fondazione Carisal
Largo al giallo / Milano da naufragare
Incontro con Rosanna Rubino, autrice di Il sesto giorno (Fazi). Presenta Marcello Napoli. Letture di Brunella Caputo.

22:30
Largo Barbuti
Largo al giallo / Ricciardi a Salerno
Conversazione con Maurizio de Giovanni, autore di Serenata senza nome. Notturno per il commissario
Ricciardi (Einaudi). Conduce Luca Crovi. Letture di Maurizio de GiovanniBrunella Caputo, Teresa Di Florio, Antonia Avallone.