domenica 2 agosto 2015

"E' LA STAMPA BELLEZZA" di Piera Carlomagno - E' di moda la morte di Raul Montanari







Non avevo mai letto Raul Montanari. Grave? Sì, grave. Me lo avevano detto.
Qualche giorno fa, in una piccola fiera del libro a Castellabate, sono stata attratta da un libriccino bianco, con la foto di una donna bella e sexi, intitolato “E’ di moda la morte”, Giulio Perrone editore, collana Racconti d’autore, autore Raul Montanari. Aveva tutta l’aria di un bell’incontro e l’ho comprato senza indugio. La sorpresa è stata grande. Non amo tantissimo i racconti, ma questi li ho trovati fantastici, intriganti, sfacciati, duri e ironicissimi. Uno dietro l’altro, li ho bevuti come un cocktail martini preparato a regola d’arte. E non va bene. Perché alla fine di ognuno provavo il bisogno di fermarmi e gustarne meglio il sapore prima di passare al successivo. Sono adatti a una giornata al mare, per esempio: un racconto sotto il sole che brucia e un bagno in acqua fredda.
(Ma che scrivi? Una recensione in prima persona? Sei una giornalista sì o no? Ma sì, alla fine è solo un blog).
Ci sono i flash dei fotografi, la frenesia pre-evento, le modelle, i giornalisti, gli stilisti, i pierre, gli agenti, le truccatrici e i registi. C’è la vita di relazioni pubbliche, tutto il glamour che fa invidia, il cinismo di un mondo in cui si sorride poco e c’è la verità. Nuda, sfrontata, agghiacciante. Raul Montanari lo dice chiaro e tondo in uno dei dieci racconti: non gli piacciono i gialli che danno una soluzione rassicurante, non gli piacciono i romanzetti col lieto fine, non gli piacciono i “fintoerotici”, i “fintotrasgressivi”. Ovvio, visto che lui costruisce perfette trame fulminanti, di certo trasgressive e altamente erotiche. Montanari vuole raccontare il male e tutta l’infelicità che ne deriva. Lo fa magnificamente attraversando una “Milano torrida, deserta, brulicante di facce nuove”, celebrando il genio, la fantasia, la sintonia con la vita, di qualsiasi vita si tratti, in “No way out”; la disillusione ne “La maschera e la pelle”; il gioco ne “La verità”; estasiando con i dialoghi e i pensieri de “I lupi”; terrorizzando con “Blackstage”; divertendo e amareggiando con “L’altro capo del filo”; inebriando di noir con “Roulette russa”; accendendo di erotismo con “Tu mi conosci, ma non sai chi sono”; lasciando indispettiti con “Il Creatore”; sbigottiti con “La Musa”. Sesso, sangue, soldi, desiderio, invidia, passione, noia, finzione, interesse. E poi - mentre una mano scava nella pancia - a chi verrebbe in mente di regalare a un lavavetri il cellulare che squilla a ripetizione per una domanda incredibile?
Insomma (io) ho subito comprato il nuovo, l’ultimo romanzo di Raul Montanari, “Il regno degli amici”, pubblicato da Einaudi.

Piera Carlomagno


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