Le prime tre
pagine sono già un meraviglioso colpo in pieno stomaco. La visione dell’amore
perfetto, che è lì, fuori, da qualche parte ed è meglio non incontrare mai e
del contesto, una grandiosa Roma-cloaca, che capisci solo se ci sei nato, nelle
borgate o a piazza di Spagna. E’ un romanzo coinvolgente prima ancora che
sorprendente l’ultimo giallo di Roberto Costantini, “La moglie perfetta” edito
da Marsilio nella collana “farfalle”. Lo scrittore romano sarà a Salerno sabato
alle 18,30, al “Lunedì Nero” di via Mazza, nell’ambito della seconda edizione
de “le notti di Barliario”, organizzato dall’associazione “Porto delle Nebbie”.
Il libro sarà presentato dal giornalista Massimiliano Amato con le letture
della regista e attrice Brunella Caputo.
L’intreccio è
magistrale, le figure sono accattivanti, le tante storie non lasciano tregua al
lettore, lo stimolano e lo trattengono allo stesso tempo. Chi conosce la
Trilogia del Male e ama già il commissario Michele Balistreri, avrà un attimo
di smarrimento, perché questo è un romanzo che solo apparentemente si intreccia
molto meno col respiro della grande Storia. E’ un giallo psicologico sulle
coppie che funzionano o che fingono di funzionare, ed è un giallo sull’amore.
Argomento che attraversa molto di più i romanzi di genere ultimamente, l’amore
interessa due coppie: il professore Victor Bonocore, potente, equivoco ed
estroso e la bellissima ed elegante Nicole Steele e poi lo psicologo
specializzato nella terapia di coppia Giovanni Annibaldi e la moglie Bianca
Benigni, pubblico ministero che indaga con Balistreri.
Lui,
l’antieroe per eccellenza, non potrà mai liberarsi di un passato troppo
ingombrante, ma sul finire del romanzo fa intravedere qualcosa. E’ una svolta
che investe lo stesso scrittore Roberto Costantini, la sua scrittura e
probabilmente la sua voglia di raccontare anche altro. Resta il giallo per
eccellenza, un intreccio spettacolare e una verità messa in discussione un
numero incredibile di volte.
E c’è
qualcosa che si intravede oppure si vede molto chiaramente, soprattutto se ci
si sofferma a leggere, prima di cominciare, la nota che generalmente dice che
ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone realmente esistenti è
puramente casuale. Qui la formula cambia un poco. Così è più facile
intercettare indagini, atmosfere, personaggi, capacità di affascinare di uno
dei fatti di cronaca che ci ha sconvolto negli ultimi anni: il delitto di
Perugia, il brutale assassinio della studentessa inglese Meredith Kercher. Così
ci scopriamo a guardare uno dei personaggi più controversi del romanzo,
Scarlett Steele, sorella di Nicole, con gli stessi occhi con cui guardavamo al
telegiornale, più avidamente del normale, la bellissima Amanda Knox. Sullo
sfondo una crisi diplomatica tra Italia e Stati Uniti, che fa rivivere certe
fasi del processo.
A condurre
quell’indagine a suo modo è naturalmente Balistreri, cinico, scostante,
maschilista e disilluso, continuamente salvato dal suo personale Male con la m
maiuscola, da donne, whisky, Lagavulin, Gitanes e dalla certezza incrollabile
che non ci sia un futuro. Ma il suo carisma e la sua profondità lasciano uno
spiraglio di speranza questa volta. I punti di vista sono quelli di uno degli
investigatori più amati del giallo italiano e quelli di una donna di alto
livello, il sostituto procuratore Bianca Benigni. Ma c’è anche il racconto che
procede per suspense e offre una chiave di lettura per risolvere il mistero. Intorno,
il malaffare che strozza la Capitale, la Mafia, gli appalti pubblici, il gioco
d’azzardo, l’usura e una violenza spietata.
Piera Carlomagno
(Pubblicata su Il Mattino del 24 febbraio 2016)
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