martedì 1 marzo 2016

"È LA STAMPA BELLEZZA" di Piera Carlomagno - La moglie perfetta di Roberto Costantini





Le prime tre pagine sono già un meraviglioso colpo in pieno stomaco. La visione dell’amore perfetto, che è lì, fuori, da qualche parte ed è meglio non incontrare mai e del contesto, una grandiosa Roma-cloaca, che capisci solo se ci sei nato, nelle borgate o a piazza di Spagna. E’ un romanzo coinvolgente prima ancora che sorprendente l’ultimo giallo di Roberto Costantini, “La moglie perfetta” edito da Marsilio nella collana “farfalle”. Lo scrittore romano sarà a Salerno sabato alle 18,30, al “Lunedì Nero” di via Mazza, nell’ambito della seconda edizione de “le notti di Barliario”, organizzato dall’associazione “Porto delle Nebbie”. Il libro sarà presentato dal giornalista Massimiliano Amato con le letture della regista e attrice Brunella Caputo.
L’intreccio è magistrale, le figure sono accattivanti, le tante storie non lasciano tregua al lettore, lo stimolano e lo trattengono allo stesso tempo. Chi conosce la Trilogia del Male e ama già il commissario Michele Balistreri, avrà un attimo di smarrimento, perché questo è un romanzo che solo apparentemente si intreccia molto meno col respiro della grande Storia. E’ un giallo psicologico sulle coppie che funzionano o che fingono di funzionare, ed è un giallo sull’amore. Argomento che attraversa molto di più i romanzi di genere ultimamente, l’amore interessa due coppie: il professore Victor Bonocore, potente, equivoco ed estroso e la bellissima ed elegante Nicole Steele e poi lo psicologo specializzato nella terapia di coppia Giovanni Annibaldi e la moglie Bianca Benigni, pubblico ministero che indaga con Balistreri.
Lui, l’antieroe per eccellenza, non potrà mai liberarsi di un passato troppo ingombrante, ma sul finire del romanzo fa intravedere qualcosa. E’ una svolta che investe lo stesso scrittore Roberto Costantini, la sua scrittura e probabilmente la sua voglia di raccontare anche altro. Resta il giallo per eccellenza, un intreccio spettacolare e una verità messa in discussione un numero incredibile di volte.
E c’è qualcosa che si intravede oppure si vede molto chiaramente, soprattutto se ci si sofferma a leggere, prima di cominciare, la nota che generalmente dice che ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone realmente esistenti è puramente casuale. Qui la formula cambia un poco. Così è più facile intercettare indagini, atmosfere, personaggi, capacità di affascinare di uno dei fatti di cronaca che ci ha sconvolto negli ultimi anni: il delitto di Perugia, il brutale assassinio della studentessa inglese Meredith Kercher. Così ci scopriamo a guardare uno dei personaggi più controversi del romanzo, Scarlett Steele, sorella di Nicole, con gli stessi occhi con cui guardavamo al telegiornale, più avidamente del normale, la bellissima Amanda Knox. Sullo sfondo una crisi diplomatica tra Italia e Stati Uniti, che fa rivivere certe fasi del processo.
A condurre quell’indagine a suo modo è naturalmente Balistreri, cinico, scostante, maschilista e disilluso, continuamente salvato dal suo personale Male con la m maiuscola, da donne, whisky, Lagavulin, Gitanes e dalla certezza incrollabile che non ci sia un futuro. Ma il suo carisma e la sua profondità lasciano uno spiraglio di speranza questa volta. I punti di vista sono quelli di uno degli investigatori più amati del giallo italiano e quelli di una donna di alto livello, il sostituto procuratore Bianca Benigni. Ma c’è anche il racconto che procede per suspense e offre una chiave di lettura per risolvere il mistero. Intorno, il malaffare che strozza la Capitale, la Mafia, gli appalti pubblici, il gioco d’azzardo, l’usura e una violenza spietata.

Piera Carlomagno
(Pubblicata su Il Mattino del 24 febbraio 2016) 


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