Una donna che si chiama Mirella, nel giorno della sua vita, e Greta, nella notte del suo inconscio.
“
Puoi accogliere in te qualsiasi bassezza, purché rimanga nell’ombra”. Questo è
il senso di questo viaggio nel nero di un’anima tormentata.
Un’anima
ferma e vuota, nella prima parte della sua vita, un’anima illusa e devastata,
nella seconda parte, che è quella della seconda
giovinezza, quella della resa dei conti con se stessi, quella della riscoperta
del proprio corpo, forse mai veramente conosciuto, quella della consapevolezza dell’essere stati
qualcosa che non è.
L’invito
è uno squarcio viola nel nero dell’anima, è un urlo, il più forte che possa uscire dalla
gola, è un sogno malato di dolore, ma un sogno.
L’invito
è uno straordinario e tremendamente vero thriller dell’anima.
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