martedì 21 luglio 2015

SOGNI NOIR di Brunella Caputo - Gelo di Maurizio de Giovanni




Senti freddo. 
Senti freddo, in una zona di confine in una città forse di confine. 
Senti freddo, pensando alla libertà e cercando calore in una puttana nera, ma quel calore non scalda. 
Senti freddo, il freddo di qualcuno che solo con la rabbia riesce a far sopravvivere un sogno. 
Senti freddo, e allora vuoi andare a casa per chiuderlo fuori, il freddo.
Senti freddo, perché il passero potrebbe davvero essere tuo figlio, e perché forse è così che si ritrova se stessi, immaginando che lui sia lì, nelle cose che vedi. Ma questo ti fa sentire freddo.
Senti freddo, e se inspiri profondamente il freddo ti può anche piacere. Ma se lo respiri troppo, il freddo, ti può venire da piangere.
Senti freddo, e sei tutti loro. Sei ognuno dei personaggi, senza distinzione tra uomini o donne. Senti il loro stesso freddo, perché stai leggendo parole che il freddo te lo fanno sentire.
Gelo.
Senti tutto il freddo di "Gelo".
Parole di una storia che ti lascia dentro tutto il calore del freddo.
Fai notte per finirlo perché vuoi continuare a sentire freddo. E senti freddo.
Allora non ti resta che cercare un abbraccio. Perché nell'abbraccio ci si perde, perché l'abbraccio è rassicurante.
E prima o poi il freddo finisce.
E tutto ricomincia.
Una storia che ti lascia senza respiro, come quando respiri il freddo. Lo senti nelle narici, fa quasi male.
Ecco, questa storia resta lì, da qualche parte nel tuo naso, pronta per essere respirata ogni attimo.
E la vuoi respirare, anche sapendo il freddo che ha.
Gelo riesce a togliere il fiato senza aver bisogno di effetti speciali.
Gelo è una sorpresa. Una sorpresa con tanto di quel freddo.
E non te lo aspetti un freddo così, un freddo che riscalda.
Gelo è freddo che riscalda.

(Brunella Caputo)

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